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Feeltek: una valida alternativa alla pelle naturale

Lele Ogliaro, Managing Director, Mario Levi

Vignette-conversazione con-Mario Levi

Che cos’è Feeltek?

Per ridurre i costi dei prodotti in pelle, una soluzione di facile applicazione è quella di estendere l’impiego di prodotti sintetici che ne imitino l’aspetto estetico. Anche l’Automotive, principale settore di riferimento per Mario Levi, ha seguito questa tendenza e ha progressivamente aumentato l’impiego di laminati, soprattutto vinilici, in abbinamento alla vera pelle nei rivestimenti.

Il nostro progetto nasce da una domanda che da molti anni è diffusa tra gli addetti ai lavori: le “finte pelli” hanno davvero un aspetto così simile a quelle “vere”?

Da qui, cinque anni fa, abbiamo avviato uno studio per cercare le nostre risposte a questo interrogativo, giungendo all’idea di creare un prodotto di nuova concezione e realizzazione, coniugando una matrice sintetica alla tecnologia propria dell’industria conciaria.

Quell’idea ci ha portato oggi a Feeltek, un prodotto realizzato con un processo produttivo brevettato, che sta suscitando l’interesse di molte Case automobilistiche e che ha già trovato applicazione su diversi nuovi modelli lanciati negli ultimi 2 anni.

Quali sono le motivazioni che vi hanno spinto a investire su questo nuovo materiale?

Come tutti i produttori di vera pelle, anche Mario Levi ha visto e subito l’aumento dell’impiego dei laminati in PVC e in PU nei rivestimenti degli interni auto, che hanno progressivamente ridotto l’effettiva quantità di pelle nell’interno dell’abitacolo. Noi abbiamo voluto investire sull’opportunità di entrare in questo mercato in espansione, anziché subirne soltanto le conseguenze.

Tra i principali driver che ci hanno guidato nel progettare Feeltek, ne possiamo citare due.

Il primo si basa sulla difficoltà dell’accostamento di due materiali tecnicamente molto diversi tra loro, che porta spesso i responsabili dei materiali delle Case Auto a dover trovare un compromesso estetico per permetterne un abbinamento visivamente accettabile.

Il secondo è gestionale, riguarda i flussi logistici e ci coinvolge in qualità di produttori di fodere cucite per sedili. Nei nostri stabilimenti di confezione acquistiamo un sempre crescente volume di sintetici che vengono cuciti insieme alla nostra pelle; i lotti minimi ordinabili, la scarsa propensione alla flessibilità ed i lunghissimi lead time imposti dai principali fornitori di laminati sono molto spesso in contrasto con le fluttuazioni dei volumi e la dinamicità che i nostri clienti oggi impongono all’intera supply chain.

Feeltek oggi è un prodotto che si abbina perfettamente alla pelle e viene sviluppato nella nostra conceria contemporaneamente e parallelamente ad essa; inoltre può essere realizzato in lotti minimi industriali omogenei di poche centinaia di metri, che si riducono a qualche unità per le fasi di campionatura.

Quali sono le differenze con la pelle naturale?

Feeltek è la combinazione di una base formata da un supporto tessile (una maglia circolare, una microfibra o un tessuto non tessuto, a seconda delle applicazioni di destinazione), che viene successivamente impregnato con una miscela poliuretanica, che penetra all’interno delle fibre e ne compatta la struttura. Infine,  la fase più complessa, quella che ha conferito a Feeltek la sua unicità, avviene in conceria, nei nostri impianti progettati per rifinire la pelle ed opportunamente adattati. L’uso degli stessi cilindri di stampa e degli stessi prodotti chimici di rifinizione delle pelli ci hanno permesso di creare un prodotto sintetico che differisce da tutti gli altri materiali… che non siano la vera pelle, ovviamente.

Quale è stata la risposta del mercato?

Come già detto, Feeltek è nato con l’intento di diventare il partner ideale della pelle e come tale è stato inizialmente accolto con grande interesse dai nostri clienti nella maggior parte dei sedili in cui oggi è abbinato alla pelle.

Poi però è accaduto un fatto non previsto e che ha stupito noi per primi: Feeltek ha iniziato “a vivere di vita propria” e a essere considerato per ciò che è e non per ciò a cui assomiglia molto. Sono così nati sedili interamente in Feeltek, o in cui Feeltek ha addirittura sostituito la vera pelle nelle sedute, abbinato a sua volta a PVC nelle zone meno visibili.

State valutando ulteriori sviluppi?

A cinque anni da quell’idea iniziale, oggi Feeltek è una realtà che si sta espandendo nell’Automotive. Ci sono altri settori, quelli merceologicamente più simili, come i sedili per aerei, treni e bus, in cui i produttori stanno mostrando grande curiosità e nei quali siamo convinti che Feeltek possa avere successo.

Proprio sulla spinta derivante dalle esigenze del trasporto pubblico, stiamo completando la fase di testing delle varianti di Feeltek con proprietà antibatteriche ed antivirali, che presto potranno essere disponibili sul mercato.

L’iniziativa che però sta concentrando le maggiori energie in Mario Levi nell’ultimo anno è  la nuova generazione di Feeltek, una gamma di nuove proposte di prodotti sostenibili, che vanno dall’impiego di tessuti al 100% derivanti da filati in poliestere ottenuti per riciclaggio di bottiglie di plastica, all’impiego di poliuretani di derivazione agricola. La combinazione dei due contributi porta alla realizzazione di EKO-FEELTEK, un prodotto con un contenuto di sostenibilità pari all’80% della sua massa.

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