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Outlook sul mercato dell'imbottito 2021-2022.

Intervista di Giulia Taveggia, CSIL partner

outlook sul mercato

I primi dati 2021 sul mercato dell'arredamento imbottito sembrano incoraggianti, gli studi di CSIL lo confermano?

Le previsioni per il mercato dei mobili imbottiti in Italia sono state riviste al rialzo per la chiusura del 2021, anno in cui si stima che il settore supererà il livello di consumo del 2019, recuperando pienamente il calo del 2020.

È da sottolineare che il comparto degli imbottiti è il settore che, nel 2020, ha registrato la contrazione inferiore sia sul mercato interno che su quelli esteri, rispetto agli altri comparti del mobile.

Nel 2021, la dinamica dei consumi delle famiglie è stata debole fino ad aprile, per poi riprendersi con la fine delle restrizioni, segnalando un recupero significativo rispetto alla caduta dovuta all’emergenza sanitaria. La pandemia ha dato una nuova centralità all’abitazione, che è stata ripensata come fulcro di tutte le attività quotidiane, con la necessità di maggior comfort e di spazi multifunzionali.

Inoltre, il settore del mobile (e dell’imbottito) beneficerà degli effetti della ripresa dell’economia italiana e mondiale e delle misure di politica fiscale a sostegno di consumi e investimenti. Si ritiene che, grazie ad incentivi come il bonus mobili confermato nella legge di Bilancio per il 2021, permarrà l’attenzione alla casa sulla quale si sono diretti gli acquisti che prima erano indirizzati su altri beni e servizi.

 

Esportazioni e mercato interno, qual è la fotografia a oggi?

L’Italia è il quarto esportatore di mobili imbottiti al mondo e secondo in Europa (dopo la Polonia). Negli ultimi dieci anni le esportazioni italiane sono cresciute del 2% all’anno, raggiungendo un valore di oltre EUR 1,6 miliardi nel 2020.

Il settore dei mobili imbottiti italiano è caratterizzato tradizionalmente da una propensione all’export rilevante e crescente negli anni (nel 2010 la quota della produzione esportata era del 63%, oggi è del 71%).

Nel periodo Gennaio-Luglio 2021, le esportazioni di mobili imbottiti sono aumentate del 46% rispetto allo stesso periodo del 2020 e del 17% anche rispetto al 2019, andamenti che fanno pensare ad una crescita strutturale piuttosto che ad un rimbalzo.

 

Esportazioni italiane di mobili imbottiti. Dati mensili Gennaio 2019-Luglio 2021. Milioni di EURO.

outlook sul mercato

Fonte: CSIL

Circa il 45% delle esportazioni italiane ha come destinazione i paesi dell’Unione Europea, mentre il secondo partner sono gli Stati Uniti, che rappresentano il 12%. Nei primi sette mesi del 2021, le esportazioni dirette al mercato americano sono aumentate di oltre il 70% rispetto al 2020 e di quasi il 50% rispetto al 2019, segnale che i produttori italiani stanno diventando sempre più competitivi su questo mercato, secondo al mondo per consumo di mobili imbottiti. I dazi imposti dagli Stati Uniti sui prodotti cinesi, le disruptions che stanno interessando la supply chain, quali elevati costi di trasporto, mancanza di materie prime e crescenti prezzi delle stesse, stanno favorendo la competitività dei produttori europei, e in particolare italiani, rispetto ai produttori asiatici (Cina e Vietnam, in particolare), garantendo tempi di consegna più brevi e costi di trasporto più contenuti.

Il mercato interno è stato stagnante nell’ultima decade, stabilizzandosi sul valore di circa 1 miliardo di euro (a prezzi alla produzione). Le importazioni rappresentano una quota limitata del mercato (circa il 25%) e provengono da paesi Europei per il 47%, mentre la Cina, secondo paese di origine, rappresenta il 34% del totale delle importazioni di mobili imbottiti.

 

Come CSIL avete una visione globale del mercato, come si posiziona l'Italia nel contesto mondiale dei produttori?

L’Italia ricopre un ruolo rilevante a livello globale nel settore dei mobili imbottiti, posizionandosi quinta per valore della produzione, seconda solo alla Polonia in Europa. Nel 2020, la produzione di mobili imbottiti ha raggiunto un valore di circa EUR 2,4 miliardi, di cui oltre il 70% assorbito da mercati esteri. Negli ultimi dieci anni il settore dei mobili imbottiti in Italia è stato in linea con l’andamento europeo, registrando una performance migliore rispetto ad altri produttori “tradizionali”, quali per esempio la Germania, che ha visto diminuire la propria produzione di oltre il 10% tra il 2010 e il 2020 (contro un +6% dell’Italia).

Il tessuto produttivo dei mobili imbottiti in Italia è composto soprattutto da piccole medie imprese, che operano in diversi distretti produttivi. Il settore è caratterizzato anche dalla presenza di grandi aziende in termini di fatturato e riconosciute a livello europeo e mondiale. Negli ultimi due anni il sistema competitivo è stato soggetto a una tendenza di consolidamento, attraverso rilevanti movimenti di M&A e la creazione di “poli del design”, che spingono il settore verso una dimensione più internazionale.

 

Quali sono le vostre previsioni per il 2022?

Secondo stime preliminari, per il 2022 CSIL prevede una crescita del consumo di mobili imbottiti in Italia del 5% in termini reali. Questa crescita è in linea con quella dei principali mercati Europei, come Francia e Regno Unito e superiore rispetto ad altri, ad esempio Germania. Questo percorso di crescita dovrebbe rafforzarsi, soprattutto durante il secondo semestre, e proseguire nel 2023. La crescita dovrebbe essere favorita anche dalle agevolazioni previste per l’acquisto della prima casa da parte dei giovani under 36 e dal Bonus Mobili, prorogato nella Legge di Bilancio 2022 fino al 31 dicembre 2024.

 

Importazioni italiane di mobili imbottiti. Dati mensili Gennaio 2019-Luglio 2021. Milioni di EURO.

outlook sul mercato

Fonte: CSIL

Nei primi sette mesi del 2021, le importazioni hanno registrato un andamento positivo sia rispetto allo stesso periodo del 2020 che del 2019. 

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