Nell'ecosistema del fashion del futuro, la flessibilità determinerà chi vincerà o perderà. La risposta per ottenere la reattività del mercato consiste nel fare leva sulla gestione della supply chain on demand.
Benché il fashion sia sempre stato un settore in rapido movimento, la domanda è più frammentata che mai e i clienti sono sempre più esigenti in materia di qualità e scelta dei prodotti. Con tendenze di stile che emergono al ritmo con cui i fashion influencer postano foto e video sui social media, il modello di produzione made-to stock riesce a malapena a stare al passo con i capricci dei volubili consumatori connessi.
Ciò avviene perché la supply chain basata sulle previsioni convenzionali è inadeguata dinanzi alla moderna domanda sensibile al mercato. Le tendenze si evolvono oggi alla velocità con cui le opinioni dei consumatori vengono condivise online. Il tempo necessario per l'approvvigionamento dei materiali, la produzione di abbigliamento e accessori e il loro invio sul mercato è invariabilmente più lungo di quanto i consumatori siano disposti ad aspettare.
La risposta a questo infinito gioco di rincorsa è una strategia agile per la supply chain. Con il modello di produzione on-demand, la condivisione fluida delle informazioni virtuali rende possibile mobilitare velocemente un ecosistema di fornitori al di là di qualsiasi confine o ostacolo. Questo vale a prescindere dalla modalità di produzione: abbigliamento made-to-order, ordini personalizzati e articoli made-to-measure.
Con la supply chain made-to-order tradizionale, i margini possono essere raggiunti tramite le economie di scala e la produzione di massa. Con modello di produzione on-demand è invece possibile gestire una gamma più vasta di imprevisti per:
- Ridurre le scorte a magazzino
- Generare un flusso di cassa positivo
- Migliorare la vicinanza con i clienti
- Rilanciare l'immagine del brand
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