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Lo stato del settore dell'arredamento

Le sei principali tendenze del mercato nel 2022

Come sta andando il mercato dell'arredamento?

Le aziende sono consapevoli delle nuove aspettative dei consumatori? Il modello di sviluppo del settore tiene conto delle tendenze emergenti e delle problematiche e carenze della supply chain? Lectra fornisce le risposte a tutte queste domande e illustra il suo punto di vista.

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Covid-19 : un settore flessibile

Il settore dell'arredamento si è rivelato uno dei più flessibili durante la crisi del Covid-19 e si prevede che nel 2022 l'imbottito supererà il livello del 2019 (+ 2%). La pandemia ha avuto un impatto positivo sulla domanda di arredamento. Durante i lockdown, la casa era al centro di tutto e le famiglie hanno messo mano ai risparmi per investire in mobili per ufficio e migliorare il comfort sostituendo i divani. Ora che lo smart working è entrato a far parte delle nostre abitudini quotidiane, la domanda di mobili adatti al lavoro e modulari dovrebbe continuare a stimolare il settore dell'arredamento residenziale e ha già spinto produttori e retailer a rivedere la propria gamma di prodotti.

Le aziende di arredamento che hanno beneficiato maggiormente di questa situazione sono quelle che avevano già sviluppato e/o ampliato la propria strategia di e-commerce, supportate da una forte infrastruttura logistica. Il modello di supply chain del settore dell'imbottito, incentrato sulla produzione in piccole serie con rifornimenti basati sulla domanda, ha permesso alle aziende di adattarsi meglio alle fluttuazioni della domanda e ridurre i problemi legati all'eccesso di scorte.

Produzione globale di arredamento imbottito

La Cina domina ancora nettamente la produzione di arredamento imbottito, con il 45% della produzione globale, seguita dagli Stati Uniti (16%). Il resto è diviso tra le altre nazioni (Polonia, Vietnam, Italia, Messico: v. tabella in basso).

Un contesto dalle tante incertezze

Benché il settore dell'arredamento abbia dato prova di notevole resilienza durante la pandemia, deve comunque vedersela con l'imprevedibilità della domanda e dell'offerta. La guerra in Ucraina, le recenti chiusure in Cina, la crescita dell'inflazione, il raddoppio dei tempi di consegna e l'aumento senza precedenti dei costi delle materie prime, della logistica e dei trasporti (41% di aumento del prezzo del cotone nel 2021, costi di trasporto decuplicati) stanno mettendo a dura prova la supply chain dell'arredamento.  

Nuove abitudini d'acquisto

La sempre maggiore diffusione dello smart working offre ai distributori di mobili per ufficio, come SteelCase negli Stati Uniti, l'opportunità di penetrare nel mercato del retail D2C. Tuttavia, questa opportunità comporta anche la sfida di ripensare l'intero business model per adattarlo al mercato degli utenti finali, più dettagliato e specifico. Tutto questo richiede da parte dei produttori un notevole grado di agilità e l'introduzione di nuovi processi produttivi.

Rivolgersi al cliente finale può essere un'opportunità promettente, dato che la diffusione dello smart working ha portato a una riduzione delle presenze in ufficio (il 60% delle aziende ha dichiarato di voler ridurre le sedie per dipendente a meno di una).

Ciò nonostante, il mercato dell'arredamento per ufficio ha ancora margini di crescita, poiché l'85% delle aziende è alla ricerca di soluzioni per riorganizzare gli spazi di lavoro, investendo in arredamento più flessibile e di facile uso.

La scarsa maturità digitale rimane il problema maggiore

Nel 2020, l'e-commerce ha registrato un balzo del 29% nel mercato globale dell'arredamento. L'emergenza sanitaria e le chiusure dei negozi hanno notevolmente favorito questo boom durante gli ultimi due anni, ma numerosi ostacoli continuano a rallentare lo sviluppo online del settore dell'arredamento.

Di conseguenza, l'e-commerce rappresenta solo il 15% dei ricavi nella categoria dell'imbottito, che è comunque un dato superiore alla media globale del settore dell'arredamento (circa il 10%).

Il primo motivo è che il mercato, essendo orientato ai prodotti e alle categorie, è prevalentemente indipendente dai brand (dominato da marketplace e retailer omnicanale). Ad esempio, negli Stati Uniti i 10 principali retailer controllano circa i 50% delle vendite1, mentre, ancora nel 2020, ben il 38% degli specialisti dell'arredamento non utilizzava l'e-commerce. Oggi, specialisti e brand sono ansiosi di cogliere le opportunità offerte dall'e-commerce (quasi l'80% delle aziende che attualmente non utilizza l'e-commerce dichiara di volerlo fare entro il 2022).

Una supply chain più flessibile per far fronte all'incertezza

L'instabilità del contesto macroeconomico, che per ogni settore si traduce in un aumento della pressione sui costi di produzione e sui margini, è una vera scossa per le supply chain globalizzate e interdipendenti.

Inoltre, il rafforzamento della strategia local-for-local della Cina, supportata dall'ultimo piano quinquennale, e l'entrata in vigore dell'RCEP (vedere l'inserto a pagina 8) non lasceranno alle aziende altra scelta se non quella di ripensare le loro opzioni di sourcing per rendere più agile, resiliente e redditizia la strategia di supply chain.

Verso una trasformazione più profonda dei processi e delle mentalità

Nel corso degli ultimi due anni, il settore dell'arredamento ha potuto misurare l'entità del suo potenziale di reddito ancora non sfruttato. I principali indicatori del mercato erano incoraggianti (risparmio delle famiglie, forte domanda, boom degli acquisti online) e gli operatori del settore hanno dato prova di resilienza, ma senza ottenere grandi risultati.

Nel 2022, la volatilità della domanda continua a scoraggiare gli investimenti che sarebbero necessari per migliorare l'agilità, in modo da ottimizzare i costi e l'efficienza.

Paradossalmente, se da un lato esempi come il calo dei nuovi ordini negli Stati Uniti nel 2022 causato dall'aumento dei costi e della carenza di manodopera1 sembrano dare ragione agli investitori, l'unica strada per rendere il settore più flessibile e meno dipendente dal lavoro umano è quella di investire nell'automazione degli stabilimenti.

Una prospettiva quinquennale

In un contesto economico sempre più complesso per le aziende, il settore dell'arredamento, che si è già consolidato intorno a 200 fornitori principali, deve trovare il modo di aumentare la sua resilienza.

L'ulteriore sviluppo delle strategie di rilocalizzazione e nearshoring può essere una strategia per ridurre il rischio e i costi logistici, aumentando al contempo la flessibilità. Tuttavia, la sua fattibilità dipenderà dall'accesso alle materie prime, dall'agilità produttiva e dalla capacità logistica.

Inoltre, le aziende di arredamento dovranno dare la priorità agli investimenti nel marketing, nel retail e nelle soluzioni di automazione, in modo da diventare più reattive alla domanda e abbattere gli ostacoli che si frappongono all'esperienza omnicanale dei consumatori.